Cosa succede all’agroalimentare?
L’evoluzione dell’agrifood nell’ultimo anno e mezzo non può certo definirsi positiva: il profilo di rischio del settore è peggiorato notevolmente.
Basta pensare che nel primo trimestre del 2019 solo il 30% dei 69 Paesi monitorati da Euler Hermes nella sua indagine trimestrale sul rischio settoriale è considerato Green (basso rischio), mentre ad inizio 2018 era il 60%!
Un’istantanea che mostra la distribuzione del rischio del settore agroalimentare nel mondo nel primo trimestre 2019
E l’Italia?
L’appeal del Made in Italy sui mercati internazionali e la grande resilienza alle crisi congiunturali sono i due punti forti che tengono in piedi il settore nel nostro Paese. L’industria alimentare continua infatti a fatturare 140 mld di euro e a marciare con fare lento ma sicuro, grazie anche alla spinta dell’export (che costituisce un quarto del giro d’affari). Ed è proprio sull’export che si gioca la partita a livello di filiera. Nei primi 8 mesi del 2019, se da un lato la parte industriale (85% rivolta all’Export ) è cresciuta del 7,5% sui mercati esteri rispetto all’anno precedente, i prodotti di agricoltura, silvicoltura e pesca sono risultati in calo dell’1,6% rispetto alla velocità di crescita dell’export italiano nel suo insieme.
Rischi...ma anche opportunità!
Tra i principali rischi del settore sicuramente gli eventi climatici, con il loro impatto sui prezzi delle materie prime, le politiche restrittive e di contraffazione e l’incremento dei mancati pagamenti nel 2018-19.
Una grande opportunità è invece rappresentata dall’export , il cui buon andamento è riflesso nella frequenza e severità dei mancati pagamenti nei confronti di buyer stranieri, nettamente migliore rispetto al mercato domestico!